Libri e scrittura

Quelli che leggono tutto

Ci sono quelli che leggono tutto.

Non so quanti ne siano, né quanti di loro sono felici o infelici.

So che in diversi momenti difficili da quantificare costoro leggono come se non potessero farne a meno, leggono qualsiasi cosa capiti sotto i loro occhi: volantini, adesivi, frasi sui muri, informazioni scritte sui prodotti che acquistano.

Leggere non sempre è un piacere e non sempre è una necessità. Continue reading “Quelli che leggono tutto”

Il racconto ovvero l’arte di affabulare

Vorrei provare a definire il racconto. Non sembra difficile: ci si immagina un testo narrativo di poche cartelle, un qualcosa che per quantità è meno di un romanzo. Poi però si scopre che ci sono racconti lunghi più lunghi di un romanzo breve. Michael Kohlhaas (1810) di Heinrich von Kleist (1777-1811), ad esempio, oppure La morte a Venezia (1912) di Thomas Mann (1875-1955).

Ecco che la più immediata fra le definizioni possibili, quella fondata sulla quantità, cade subito. Ma è a questa che, per semplicità, ci si continua a riferire. Continue reading “Il racconto ovvero l’arte di affabulare”

Accento acuto vs. accento grave. Lo strano caso di «í» e «ú»

Sottovalutato è l’uso corretto di accento acuto [ ´ ] e accento grave [ ` ] per distinguere la diversa grafia delle vocali accentate; sarà che la “correzione automatica” oggi risolve tante cose, sarà che la tastiera confonde, e tuttavia sarebbe assai utile usare una forma impeccabile e non solo per la scrittura, ma anche per la pronuncia.

Un editor – non è superfluo ricordarlo – deve conoscere la grammatica. Ciò non vuol dire che non possa avere dubbi in merito: la grammatica italiana è complessa e, come la lingua ma in misura diversa, è soggetta a mutamento. Continue reading “Accento acuto vs. accento grave. Lo strano caso di «í» e «ú»”

Ipertesto fantastico Borges

Scrivere di Jorge Luis Borges (1899-1986) è operazione complessa, al contempo, di esegesi e di esplorazione. Si tratta di interpretare un’opera che ha qualcosa di babelico, e di procedere in un labirinto aperto a tutti – perché Borges, va sempre ricordato, scriveva per tutti – e in cui ci si può fermare più volte a godere dell’intrico – come se perdersi, in questo caso, fosse lo splendente fine tra i tanti possibili fini di un viaggio fecondo per iniziati e non. Borges è e non è per tutti: non si rivela ai “colti” se non attraverso un gioco di specchi; tende il bastone da cieco a tutti come si può tendere un feticcio.

Borges è un mito che si è mostrato attraverso una molteplicità di interviste e di brani autobiografici. Si è fatto aedo di sé, ha curato la sua memoria con un’attenzione simile a quella dei divi contemporanei.

Nel mezzo della sterminata mole di documentazione che lo riguarda, c’è Il fattore Borges (2004) dello scrittore argentino Alan Pauls (1959). Continue reading “Ipertesto fantastico Borges”

La punteggiatura, ovvero di uno dei modi dell’esattezza

Non starò qui a spiegarvi come si usano il punto e la virgola, voglio dare per scontato che l’aspirante scrittore possegga i rudimenti basilari per l’uso corretto della punteggiatura. Ciò che mi preme è dare l’idea dell’importanza della punteggiatura, di quanto essa sia parte di quel concetto di esattezza che, nella scrittura, è tutto o quasi: scrivere il necessario, scriverlo nel modo, fra i tanti, che sia il migliore. E proprio nel modo, nello stile, che la punteggiatura occupa una posizione privilegiata: essa pertiene all’ordine delle parole e della frasi, la struttura e la logica del discorso.

L’editor deve trattare l’uso della punteggiatura come uno dei tanti dettagli necessari che ineriscono alla scrittura. Continue reading “La punteggiatura, ovvero di uno dei modi dell’esattezza”

Il mood di Parise

Un editor deve interrogarsi sul concetto di “stile” in letteratura.

Lo stile riguarda il modo di scrivere, ma forse anche il modo di essere scrittore. Ci sono di mezzo la “voce” dell’autore, il linguaggio, il senso del ritmo. È il modo in cui lo scrittore piega la propria lingua al testo, a quanto narra, comunica, dice al lettore.

Goffredo Parise (1929-1986) ha un’idea di stile che è contro lo stile. Questo è il mood di Parise: è come lui “interpreta” lo stile. Continue reading “Il mood di Parise”