Letteratura e potere

Ovunque e da sempre le minoranze vorrebbero sovvertire il potere. Le minoranze credono sempre di essere migliori rispetto a chi detiene il potere. Di fatto, è più ragionevole credere che le minoranze vogliano sostituirsi a chi comanda per comandare. Detenere un potere viene percepito come un privilegio, non come una responsabilità. Tutti gli uomini vogliono godere di privilegi individuali e a favore della comunità di appartenenza. Tutti gli uomini vogliono il potere. Non si ha certezza, al contrario si presuppone che chi detiene potere ne goda, non ne patisca il carico di responsabilità. Gestire il potere di decidere per sé e per gli altri è difficile e faticoso. Le élite che detengono il potere sono percepite come gruppo privilegiato. Le minoranze non dubitano. Le minoranze credono sempre di essere migliori rispetto alle élite.

Questa sequenza di assiomi è facilmente discutibile e realisticamente indiscutibile.

Cosa desidera chi sempre mette sotto attacco il potere editoriale? Esiste un potere della letteratura?

Ci soffermiamo, in questo testo, sui rapporti tra scrittore e potere e tra letteratura e potere. Continue reading “Letteratura e potere”

Troppe puttane! Troppo canottaggio!

Troppe puttane! Troppo canottaggio! Da Balzac a Proust, consigli ai giovani scrittori dai maestri della letteratura francese è una raccolta sul mestiere di scrivere con testi di alcuni dei maggiori scrittori francesi: Honoré de Balzac (1799-1850), Charles Baudelaire (1821-1867), Gustave Flaubert (1821-1880), Guy de Maupassant (1850-1893), Émile Zola (1840-1902), André Gide (1869-1951) e Marcel Proust (1871-1922). Qui mi soffermo su alcuni temi: il rapporto allievo-maestro, il talento, il mestiere di scrivere. Continue reading “Troppe puttane! Troppo canottaggio!”