Alfredo Zucchi, La bomba voyeur

Leggere i contemporanei italiani, per me, è sempre più difficile. Intendo quei contemporanei che presumono di fare Letteratura. Il contesto letterario è così caotico e rumoroso da rendere difficile la ricerca: trovare autori e testi di qualità richiede sempre più tempo (accenno al problema in Lit-blog e riviste online: il passato di un’illusione). C’è un evidente problema di filtri. Oggi sono io il filtro, perché poco posso fidarmi degli altrui consigli di lettura, della critica letteraria e simili. Discorso lungo e noioso, evito.

In assenza di volontà di fare filtro, devo contare sul caso e sull’intuizione estemporanea, o semplicemente sulla fortuna. Continue reading “Alfredo Zucchi, La bomba voyeur”

La civetta cieca. Hedàyat e la scrittura del suicidio

Sadègh Hedàyat, l’autore de La civetta cieca, è uno di quegli scrittori che si sono lasciati dimenticare. Ci sono alcuni scrittori che scrivono – perché sono scrittori e rientra nella loro natura scrivere, forse un destino, forse fatalità – e poi soffrono nel fare l’ultimo passo: pubblicare e tutto quanto ne consegue. Hedàyat era di quelli cui gli amici dovevano strappare i manoscritti per farli circolare. Si tratta di un caso virtuoso da un punto di vista di “ecologia letteraria”, ossia di un approccio ecologico alla pubblicazione: pubblicare solo quanto necessario, non tutto, perché si pubblica troppo. Eppure, quando gli autori sono talentuosi, dall’altro lato va preso atto di una mancanza, di un sentimento di privazione: il grande scrittore che non vuole pubblicare o che lo fa eccezionalmente, lascia un particolare vuoto, il vuoto virtuale dell’opera di Kafka se Brod ne avesse rispettato le ultime volontà. Continue reading “La civetta cieca. Hedàyat e la scrittura del suicidio”