Letteratura e potere

Ovunque e da sempre le minoranze vorrebbero sovvertire il potere. Le minoranze credono sempre di essere migliori rispetto a chi detiene il potere. Di fatto, è più ragionevole credere che le minoranze vogliano sostituirsi a chi comanda per comandare. Detenere un potere viene percepito come un privilegio, non come una responsabilità. Tutti gli uomini vogliono godere di privilegi individuali e a favore della comunità di appartenenza. Tutti gli uomini vogliono il potere. Non si ha certezza, al contrario si presuppone che chi detiene potere ne goda, non ne patisca il carico di responsabilità. Gestire il potere di decidere per sé e per gli altri è difficile e faticoso. Le élite che detengono il potere sono percepite come gruppo privilegiato. Le minoranze non dubitano. Le minoranze credono sempre di essere migliori rispetto alle élite.

Questa sequenza di assiomi è facilmente discutibile e realisticamente indiscutibile.

Cosa desidera chi sempre mette sotto attacco il potere editoriale? Esiste un potere della letteratura?

Ci soffermiamo, in questo testo, sui rapporti tra scrittore e potere e tra letteratura e potere. Continue reading “Letteratura e potere”

Animali e mostri in “Kaputt” e “La pelle” di Curzio Malaparte

Nel biennio 2009-2010, la casa editrice Adelphi ha pubblicato Kaputt (1944) e La pelle (1949) di Curzio Malaparte (1898-1957). Entrambe le opere seguono l’esperienza di guerra dello scrittore pratese, quella Seconda Guerra Mondiale vissuta prima da reporter in giro per l’Europa e poi da ufficiale di collegamento per gli eserciti Alleati giunti nell’Italia meridionale. Continue reading “Animali e mostri in “Kaputt” e “La pelle” di Curzio Malaparte”